La clinica è relazione. Non è solo un motto, ma una necessità etica e pratica, soprattutto oggi.
Nel verbale della riunione del 21 maggio della Commissione Deontologico-Bioetica dell’Ordine di Cuneo, si parla chiaro: l’empatia è parte integrante della diagnosi, la medicina  è in crisi, e il consenso informato rischia di diventare solo carta.

Scopri cosa propone il gruppo di lavoro per ripensare il nostro modo di essere medici. Unisciti al confronto. La bioetica non è un lusso per pochi: è un’urgenza per tutti.

Mercoledì 21 maggio 2025 si è riunita in prima convocazione la Commissione Deontologico-Bioetica dell’Ordine dei Medici di Cuneo.

Presenti:
Dott. Leonardo Lucarini, Dott. Andrea Delfino, Dott. Luciano Gontero, Dott. Angelo Minarelli, Dott. Giovanni Milano, Dott.ssa Carlo Ripa, Dott. Elvio Russi
Dott. Antonio Rimedio (consulente bioeticista)

I lavori hanno offerto un’occasione di riflessione su temi centrali per l’etica professionale e per il futuro della pratica medica, con un confronto aperto e partecipato tra i componenti presenti.

La clinica è relazione: recuperare l’empatia
I lavori si sono aperti con l’intervento del dott. Leonardo Lucarini, che ha sottolineato come il recupero dell’empatia nella relazione con il paziente rappresenti oggi una priorità non solo deontologica, ma anche pratica. Un concetto condiviso da tutti i presenti, che hanno ribadito come la possibilità di una diagnosi corretta riposa sull’affermazione che la “clinica è regina” e che ogni percorso di cura debba fondarsi sul riconoscimento del paziente come persona

Il dott. Andrea Delfino ha posto l’accento sulla necessità di umanizzare le cure, integrando empatia e intuizione nella quotidianità professionale. Il dott. Angelo Minarelli ha invece richiamato il valore della curiosità come motore dell’attenzione e dell’ascolto del medico nei confronti del paziente. Il dott. Carlo Ripa ha posto l’accento sulla troppa burocrazia che porta via tempo e non permette un adeguato rapporto empatico tra medico e paziente. Inoltre, sottolinea l’utilizzo esagerato di esami strumentali spesso inutili, invece di una corretta clinica e terapia; questo denota un bisogno di salvaguardia per il medico, che può sí incorrere in errore, ma non per questo deve sovraccaricare il paziente (e la struttura sanitaria) di esami non strettamente necessari. Segnala la deriva fallimentare di questa nuova medicina di base, ove il rapporto individuale e fiduciario con il paziente si va sempre più incrinando; con ricadute -a cascata- su pronto soccorso e ospedali.

Temi aperti e criticità emergenti
La Commissione ha acceso l’attenzione su alcuni temi che meritano futuri approfondimenti:

  • l’evoluzione della bioetica contemporanea e il confronto tra aspettativa di vita e qualità della vita;
  • la centralità del dialogo medico-paziente, spesso sacrificato nei tempi della medicina attuale;
  • il ruolo cruciale della medicina di famiglia e la crisi in atto della figura del medico di base, la cui assenza – o mancanza di relazione stabile con il paziente – rappresenta oggi una delle principali vulnerabilità del sistema sanitario;
  • la necessità di rileggere alcuni articoli del Codice Deontologico, alla luce delle trasformazioni in corso, attraverso commenti che la Commissione intende elaborare e pubblicare in un’apposita sezione del notiziario.
  • temi critici del fine vita;
  • approfondimento sulla violenza e atti di intimidazione nei confronti degli operatori sanitari.

Il consenso informato: un nodo critico da ripensare
Ampio spazio è stato dedicato al tema del consenso informato. La Commissione ha rilevato una progressiva trasformazione di questo strumento, che sempre più spesso – a causa della sua complessità formale e del linguaggio giuridico – tende ad assumere un valore prevalentemente medico-legale. Tale formulazione, piuttosto che facilitare la comprensione dell’atto medico da parte del paziente, finisce per creare barriere e compromettere la fiducia e l’alleanza terapeutica. Una situazione complessa, che – è stato sottolineato – richiede un approfondimento critico e costruttivo.

Conclusioni
In conclusione, la Commissione ha espresso la volontà di continuare a promuovere una medicina basata sulla relazione, sulla chiarezza comunicativa e sulla responsabilità condivisa. Solo attraverso il dialogo e l’ascolto – anche tra colleghi – sarà possibile rispondere con etica e competenza alle sfide che il presente impone.