Il tumore del polmone, al netto dei tanti progressi nella diagnosi e nelle terapie, rimane la prima causa di morte oncologica nel mondo. Ogni anno, oltre 1,8 milioni di persone muoiono per questa patologia, e le proiezioni non indicano un’inversione di tendenza, soprattutto per quanto riguarda le donne. A evidenziarlo, con un'analisi dettagliata e aggiornata, è stata la professoressa Silvia Novello (Università di Torino) nel corso del convegno patrocinato dall’Ordine dei Medici di Cuneo il 15-16 maggio 2025.

Il ruolo del fumo: un problema ancora irrisolto
Secondo i dati AIRTUM-AIOM, circa 85% dei casi di tumore polmonare in Italia sono tuttora attribuibili al fumo di sigaretta. Nonostante una lieve flessione generale, il 24% della popolazione italiana adulta continua a fumare regolarmente (e il 17% è classificabile come ex-fumatrice), con un incremento osservato nel periodo post-pandemico. L’OMS classifica il fumo come il più rilevante fattore di rischio evitabile per la salute pubblica (WHO 2024). La cessazione tabagica rappresenta dunque un obiettivo prioritario. Studi recenti dimostrano che smettere di fumare riduce significativamente il rischio di sviluppare tumore del polmone anche dopo anni di esposizione (Cho et al. 2024; Park et al. 2024) . La stessa Novello ha evidenziato come i programmi integrati tra screening e cessazione abbiano mostrato risultati nettamente superiori rispetto a strategie isolate.

Altri fattori di rischio: inquinamento, radon e predisposizione genetica
L’inquinamento atmosferico è riconosciuto dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come carcinogeno certo. Il particolato fine (PM2.5) contribuisce all' insorgenza di adenocarcinoma polmonare anche in soggetti non fumatori (Turner et al. 2017) ed è la seconda causa di morte a livello globale (dopo l’ipertensione arteriosa). A ciò si aggiunge il radon, gas radioattivo naturale presente in molte abitazioni italiane, che secondo l'ISS rappresenta la seconda causa di tumore polmonare nei non fumatori. Un ulteriore elemento è rappresentato dalla predisposizione familiare: uno studio di recente pubblicato su Journal of cancer (Kishida et al. 2025) ha evidenziato un aumento del rischio fino al 30% nei soggetti con un parente di primo grado colpito dalla malattia.

Lo screening con TAC a bassa dose: il punto di svolta
La vera rivoluzione in atto è rappresentata dallo screening con TC spirale a bassa dose (LDCT) nei soggetti ad alto rischio. Studi storici come il NLST (National Lung Screening Trial) negli USA (National Lung Screening Trial Research Team et al. 2011) e il più recente NELSON trial europeo (de Koning et al. 2020) hanno dimostrato una riduzione della mortalità tra il 20% e il 24% nei soggetti sottoposti a screening rispetto al gruppo di controllo.
In Italia, l’iniziativa RISP (Rete Italiana Screening Polmonare) rappresenta la prima esperienza su
scala nazionale. Attivo in 18 centri, il progetto ha integrato l’offerta di screening con TAC LDCT e cessazione tabagica con citisina, un alcaloide naturale che ha dimostrato tassi di successo fino al 45% nei soggetti aderenti, molto superiori a patch e altri farmaci (Walker et al. 2014) .

L’ostacolo dei LEA
Nonostante i risultati, lo screening polmonare non è ancora incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), limitandone l’accessibilità. Una criticità che la professoressa Novello ha definito "una partenza già  zoppa", soprattutto considerando il ritardo italiano rispetto a paesi come la Croazia, dove il programma è già stato attivato a livello nazionale e rispetto alle indicazioni della Commissione Europea del Dicembre 2022.

FOCUS: Il ruolo del medico di famiglia nella prevenzione del tumore polmonare

  • Identificare i soggetti eleggibili allo screening:
    – Età 50-75 anni.
    – Fumatori attivi o ex fumatori con almeno 20 pacchetti/anno.
    – Familiarità oncologica specifica per tumore polmonare.
  • Integrare la valutazione dei fattori ambientali:
    – Residenza in zone ad alto inquinamento o rischio radon.
    -Esposizione a fumo passivo e inquinamento indoor.
  • Offrire percorsi di cessazione tabagica:
    – Sostenere l’uso della citisina nei pazienti motivati.
    – Collaborare con centri antifumo o strutture locali dove presenti.
  • Educare e sensibilizzare:
    – Parlare di prevenzione anche in assenza di sintomi.
    – Utilizzare ogni occasione di contatto per promuovere stili di vita sani.

Ida Colantonio dirigente medico S.C. di Oncologia A.O. S. Croce e Carle di Cuneo
Silvia Novello Professore ordinario di Oncologia Università di Torino- Ospedale S. Luigi Gonzaga, Orbassano

Bibliografia essenziale

  • Cho, Eo Rin, Ilene K. Brill, Inger T. Gram, Patrick E. Brown, and Prabhat Jha. 2024. ‘Smoking Cessation and Short- and Longer-Term Mortality’. NEJM Evidence 3 (3): EVIDoa2300272. https://doi.org/10.1056/EVIDoa2300272.

  • Kishida, Rie, Xin Yin, Sarah Krull Abe, Md. Shafiur Rahman, Eiko Saito, Md. Rashedul Islam, Qing Lan, et al. 2025. ‘Association between Family History with Lung Cancer Incidence and Mortality Risk in the Asia Cohort Consortium’. International Journal of Cancer 156 (4): 723–33.
    https://doi.org/10.1002/ijc.35191.

  • Koning, Harry J. de, Carlijn M. van der Aalst, Pim A. de Jong, Ernst T. Scholten, Kristiaan Nackaerts, Marjolein A. Heuvelmans, Jan-Willem J. Lammers, et al. 2020. ‘Reduced Lung-Cancer Mortality with Volume CT Screening in a Randomized Trial’. The New England Journal of Medicine 382
    (6): 503–13. https://doi.org/10.1056/NEJMoa1911793.

  • National Lung Screening Trial Research Team, Denise R. Aberle, Amanda M. Adams, Christine D. Berg, William C. Black, Jonathan D. Clapp, Richard M. Fagerstrom, et al. 2011. ‘Reduced Lung- Cancer Mortality with Low-Dose Computed Tomographic Screening’. The New England Journal
    of Medicine 365 (5): 395–409. https://doi.org/10.1056/NEJMoa1102873.

  • Park, Eunjung, Hee-Yeon Kang, Min Kyung Lim, Byungmi Kim, and Jin-Kyoung Oh. 2024. ‘Cancer Risk Following Smoking Cessation in Korea’. JAMA Network Open 7 (2): e2354958. https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2023.54958.

  • Turner, Michelle C., Daniel Krewski, W. Ryan Diver, C. Arden Pope, Richard T. Burnett, Michael Jerrett, Julian D. Marshall, and Susan M. Gapstur. 2017. ‘Ambient Air Pollution and Cancer Mortality in the Cancer Prevention Study II’. Environmental Health Perspectives 125 (8): 087013.
    https://doi.org/10.1289/EHP1249.

  • Walker, Natalie, Colin Howe, Marewa Glover, Hayden McRobbie, Joanne Barnes, Vili Nosa, Varsha Parag, Bruce Bassett, and Christopher Bullen. 2014. ‘Cytisine versus Nicotine for Smoking Cessation’. The New England Journal of Medicine 371 (25): 2353–62.
    https://doi.org/10.1056/NEJMoa1407764.

  • WHO. 2024. WHO Global Report on Trends in Prevalence of Tobacco Use 2000–2030. World Health Organization.