Intervista al dott. Agostino Vaiano, Direttore S.C. Oculistica A.O. S. Croce e Carle di Cuneo
Introduzione

Fig.1 Esempio di chirurgia Vitreo-retinica
La chirurgia vitreo-retinica è una delle aree più complesse e tecnologicamente avanzate dell’oftalmologia. È riservata al trattamento chirurgico delle patologie del segmento posteriore dell’occhio, ovvero retina e corpo vitreo. L’intervento più comune è la vitrectomia pars plana, una procedura che prevede l’inserimento di strumenti microchirurgici attraverso piccole incisioni sulla sclera per rimuovere il vitreo, trattare direttamente le lesioni retiniche, applicare tamponamenti intraoculari (gas o olio di silicone) o impiantare lenti intraoculari.
L’utilizzo di strumenti sottilissimi, fino a 25 o 27 gauge, permette operazioni meno invasive, con tagli che spesso non richiedono nemmeno punti di sutura.
Si tratta di una chirurgia ad altissima precisione, che richiede visualizzazione dettagliata, strumentazione moderna (microscopi 3D, OCT intraoperatorio, vitrectomi ultraveloci) e grande esperienza. La delicatezza delle strutture coinvolte, come la macula o la retina periferica, impone che questi interventi siano eseguiti solo in centri altamente specializzati, con casistiche elevate e un’équipe formata. In Italia, ogni anno, si eseguono circa 20.000 vitrectomie, concentrate soprattutto nei centri universitari e ospedalieri ad alta specialità (Teke et al. 2013).
Il medico di medicina generale gioca un ruolo cruciale: riconoscere i segnali clinici e attivare rapidamente (vedi Box.2) l’invio specialistico può fare la differenza tra il recupero visivo e una compromissione permanente.
Intervista
Dott. Vaiano, quali sono le condizioni più comuni che trattate oggi con la chirurgia vitreo-retinica?
«Nel nostro centro ci occupiamo prevalentemente di distacchi di retina regmatogeni, membrane epiretiniche, fori maculari, retinopatia diabetica proliferante con emorragia vitreale, ma anche di complicanze post-traumatiche e patologie vitreali sintomatiche. Parliamo di situazioni dove l’intervento chirurgico può davvero evitare una perdita permanente della vista.»
E quanto conta arrivare presto alla diagnosi?
«La tempestività è fondamentale. Nei casi di distacco di retina, intervenire prima che la macula sia coinvolta fa spesso la differenza tra recuperare la vista o perderla in modo permanente. Anche in caso di emorragie vitreali o trazioni maculari, il tempo è un fattore chiave. Il medico di famiglia ha un ruolo insostituibile: è il primo a poter cogliere quei sintomi sentinella (vedi Box.1) che devono portare al consulto specialistico nei centri dotati delle competenze, dei volumi operatori e della tecnologia necessaria per affrontare in sicurezza patologie così delicate.»
Quali tecnologie devono essere utilizzate per questo tipo di chirurgia?
«È importante disporre di visualizzazione digitale 3D, vitrectomi ultraveloci (fino a 20.000 tagli/min), strumenti mini-invasivi (23G, 25G, 27G) e tamponamenti su misura (gas, olio, silicone). Meglio ancora se si dispone di OCT e angio-OCT ad alta definizione, inclusi sistemi widefield. Nel centro da me diretto eseguiamo, con questa attrezzatura oltre 500 interventi vitreo-retinici all’anno, con tassi di successo anatomico superiori al 95% nei distacchi di retina primari e oltre il 98% nei fori maculari e membrane epiretiniche, in linea con i dati della letteratura(Er-Reguyeg et al. 2025; Phan et al. 2025; Schöneberger et al. 2025)»
Ci sono casi più complessi in cui l’esperienza può fare la differenza?
«Certamente. Ad esempio, in pazienti con lussazioni di cristallino o IOL, si sono potuti adottare lenti T-haptic a fissazione sclerale senza suture, con minori rischi di infiammazione e dislocazione (Vaiano et al., 2024). In casi con afachia post-traumatica e perdita dell’iride, presso il centro dove opero abbiamo potuto effettuare in un’unica seduta vitrectomia, impianto di lente sclerale e iride artificiale (Parisi et al. 2025).»
E nei casi in cui ci sono anche danni alla cornea?
«In pazienti con endotelio compromesso, è possibile in mani esperte eseguire interventi combinati come cheratoplastica UT-DSAEK e impianto di IOL Carlevale. È una tecnica utile nei pazienti già vitrectomizzati o afachici (Vaiano et al. 2023).»
Che ruolo ha oggi il medico di famiglia?
«Il medico di medicina generale è un attore fondamentale: deve riconoscere i segnali precoci (vedi Box.1 e Box.2), sapere a chi inviare il paziente e scegliere strutture con reale esperienza. Non tutti i centri sono in grado di affrontare patologie complesse della retina. La chirurgia vitreo-retinica richiede anni di formazione, casistiche elevate e strumentazioni avanzate. Il MMG è il primo e più importante alleato del paziente, anche in oftalmologia.»
Box.1 – Sintomi da non sottovalutare (allerta MMG)
- Fotopsie (lampi)
- Miodesopsie improvvise (mosche volanti)
- Calo visivo acuto
- Ombre fisse nel campo visivo
- Visione distorta (metamorfopsie)
⇒ Categorie a rischio
- Diabetici da oltre 10 anni
- Miopi elevati
- Anziani pseudofachici
- Pazienti con precedenti interventi oculari
- Trauma oculare recente
Box.2 – Quando il ritardo compromette la prognosi
⇒ Situazioni critiche
- Distacco di retina con macula off
- Foro maculare >400 µm da oltre 6 mesi
- Emorragia vitreale persistente
- Edema maculare refrattario
Bibliografia essenziale
- Er-Reguyeg, Yosra, Sihame Doukkali, Mélanie Hébert, Eunice Linh You, Serge Bourgault, Mathieu Caissie, Éric Tourville, and Ali Dirani. 2025. Anatomic and Functional Outcomes of Lamellar Macular Hole and Epiretinal Membrane Foveoschisis Surgery: Predictive Factors and Associated Complications – A Retrospective Interventional Study Clinical Ophthalmology (Auckland, N.Z.) 19:1365–76
- Parisi, Guglielmo, Agostino Salvatore Vaiano, Claudio Foti, Francesco Gelormini, Federico Ricardi, Fabio Conte, Maria Marenco, Paola Marolo, Enrico Borrelli, and Michele Reibaldi. 2025. Novel Surgical Approach for Aphakia and Iridodialysis: Artificial Iris and Scleral-Fixated Lens as a Single Complex. Journal of Clinical Medicine 14 (5): 1599
- Phan, Linh Nguyen Thuy, Tung Thanh Ngo, Vuong Lam Nguyen, Tung Viet Le, Trang Doan Ho, and Kiet Cong Nguyen. 2025. Effectiveness of Vitrectomy with Inverted Internal Limiting Membrane Flap in the Treatment of Macular Hole Retinal Detachment in High Myopia. International Ophthalmology 45 (1): 35
- Schöneberger, Verena, Rahul A. Jonas, Leonie Menghesha, Claudia Brockmann, Tim U. Krohne, Claus Cursiefen, Thomas A. Fuchsluger, and Friederike Schaub. 2025. Secondary Full Thickness Macular Holes Following Complete Vitrectomy for Rhegmatogenous Retinal Detachment: Rare Occurrence with Good Closure Rate. Retina (Philadelphia, Pa.), January
- Teke, Mehmet Yasin, Melike Balikoglu-Yilmaz, Pinar Yuksekkaya, Mehmet Citirik, Ufuk Elgin, Pinar Ozdal, Sule Yenigun, Emine Sen, and Faruk Ozturk. 2013. Thirteen-Year Vitreoretinal Surgical Outcomes of 5,097 Cases from a Tertiary Referral Center in Turkey. Ophthalmologica. Journal International D’ophtalmologie. International Journal of Ophthalmology. Zeitschrift Fur Augenheilkunde 230 (4): 186–94
- Vaiano, Agostino S., Antonio Greco, Andrea Greco, Maria E. Toro, Marco G. Leto, and Giacomo Savini. 2023. Efficacy and Safety of UT-DSAEK Combined with Carlevale’s Sutureless Scleral Fixation IOL. European Journal of Ophthalmology 33 (6): 2201–9