
Paolo Rovea
Ho saputo dall’amico Elvio Russi la tragica notizia della improvvisa morte di Paolo. Dopo il primo sconcerto e senso di incredulità ammetto di non avere chiaro che cosa provo ora. Certo dolore, tristezza, vicinanza per la moglie Barbara e per i loro 5 figli. Crucciante è il pensiero di Miriam che porterà con se per sempre le ultime immagini del padre.
Comincio a ricordare i momenti condivisi. Ho lavorato con Paolo per tanti anni in Radioterapia al vecchio San Giovanni di Torino, lo storico Ospedale dove all‘inizio del Novecento fu istituito il Primo Centro Tumori d’Italia.
Ci conoscemmo quando Paolo, neo laureato, frequentava come volontario il Reparto di Oncologia in allora diretto dal Prof Calciati. La sua umanità, l’attenzione verso i pazienti, il suo sorriso affabile mi colpirono subito, io ero Aiuto di Radioterapia, e vidi in lui le doti essenziali per un medico, specialmente per un oncologo (il lavoro poi si impara…). Le sue doti mi spinsero ad un ‘azione che ora si definirebbe di scauting, gli proposi di iscriversi alla nostra Specialità. Non ricordo neppure l’anno esatto (metà anni 80 ) ma ricordo la sua reazione sorpresa e interessata. Da allora e sino alla mio pensionamento nel 2013, quando lui assunse il mio incarico apicale, abbiamo sempre lavorato insieme in Radioterapia. Una vita di lavoro, di amicizia e stima.
Ho sempre apprezzato la sua libertà interiore che ci permetteva schietti scambi di opinioni, confronto su proposte, a volte critiche cui ero aperto sapendo provenire da un persona preparata e profondamente onesta.
I suoi meriti scientifici e le sua professionalità sono noti a tutti. Qui voglio ricordare l’Amico con cui ho condiviso anni di crescita umana e professionale, confidenze sui problemi dei figli (i suoi 5 ed i miei 2), confronti sull’etica , sui problemi di tutti i giorni, sul dibattito sindacale della categoria…

Alessandro Boidi Trotti
Paolo, ora mi rivolgo a te. Hai scelto di anticiapare un po’ la tua pensione per dedicarti con la tua Barbara alle Famiglie nel Movimento dei Focolarini. Quante volte abbiamo parlato della Fede, ambito in cui ti esprimevi con reale convinzione ma sempre senza volere imporre nulla agli altri. Dio seguendo una di quelle strade a noi imperscrutabili, ha voluto per Te una via più diretta per chiamarti a Lui ora.
Da lassù veglierai su Barbara e sui tuoi figli.
Grazie per essermi stato amico
Sandro